Crescita del settore: previsto un notevole aumento del consumo del latte

Il consumo di latte e derivati è previsto in aumento di ben 304 milioni di tonnellate (295 milioni di ettolitri) entro il 2030 per il duplice effetto dell’aumento della popolazione e del consumo pro-capite grazie ad un più alto reddito medio che porta con se una variazione della dieta con un maggior apporto di proteine animali, le prime delle quali provenienti dal latte. E’ questa la stima effettuata dal International Farm Comparison Network (IFCN) Dairy Research Network.

Se pensiamo che la produzione complessiva nel nostro paese e di circa 12,5 milioni di tonnellate, questo significa che l’aumento della richiesta nei prossimi anni sarà pari a 25 volte la nostra capacità produttiva.

Fra tante notizie preoccupanti, non c’è dubbio che questa sia invece una fonte di ottimismo per tutto il settore. Per una azienda produttrice di qualsiasi bene, non c’è niente di meglio che trovarsi in un mercato in espansione. Significa anche che i movimenti animalisti, vegetariani o vegani hanno un impatto marginale sui consumi delle persone a livello mondiale.

La produzione mondiale di latte si attesta attualmente intorno alle 876 milioni di tonnellate, con l’Oceania, l’UE e l’India tra i maggiori produttori, ma secondo l’IFCN a livello globale ci sarà un notevole aumento del consumo di latte nei prossimi anni e di conseguenza anche la previsione è prevista in aumento di ben il 35%.

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Meno aziende, più grandi

Secondo il Dr Torsten Hemme, Managing Director dell’IFCN, la dinamica dei cambiamenti strutturali del settore continuerà verso una maggiore efficienza delle aziende produttrici.

Partendo dalla stima dell’aumento del consumo e dei cambiamenti strutturali, l’IFCN prevede che la maggior produzione di latte dipenderà per il 12% dall’aumento del numero di vacche, ma la parte più consistente della crescita avverrà grazie al miglioramento dell’efficienza produttiva.

La produzione mondiale è prevista in aumento nell’intero globo, ma l’aumento maggiore avvera nel sud est asiatico, stimato in aumento del 64%. Anche in Europa la produzione è prevista in aumento, anche se ad un tasso inferiore (14%). Ciò significa un consolidamento del trend oramai in atto che vede un numero sempre minori allevamenti, produrre un quantitativo sempre maggiore di latte. Solo in Africa, grazie all’aumento della popolazione complessiva, l’IFCN prevede un aumento di 9.8% del numero di allevamenti, che rimarranno però di piccole dimensioni.

Cos’è l’International Farm Comparison Network — IFCN

Fondato bel 2000 l’IFCN ha sede a Kiel, in Germania. Con il supporto di circa 120 aziende del settore e dell’indotto, impianti si mungitura, alimentazione, farmaceutica, genetica, raccolta e gestione dei dati (tra questi anche Valley Ag. Software, che produce il DairyComp), della trasformazione e di quello bancario ha come Mission di creare una migliore comprensione del settore lattiero a livello mondiale fornendo dati comparabili, conoscenza e visione.

Attraverso un network di collaborazioni con Università e Istituti di ricerca in tutto il mondo svolge analisi e produce ricerche su diversi argomenti nel settore lattiero caseario quali: analisi dei prezzi del latte, dei consumi, dei trend e fattori che li influenzano. Come è distribuita la catena del valore, dal produttore al consumatore, passando attraverso la distribuzione e i grandi player del commercio internazionale. Come le politiche e gli accordi internazionali impattano sul settore. Sulla sostenibilità delle produzioni in particolare sul loro impatto sociale e le emissioni di gas serra. Svolge anche un’analisi comparativa sui costi di produzione e la redditività delle aziende a livello globale.

Il 16° Congresso del ICFN si terrà in Italia, a Parma dal 11 al 13 Settembre 2018.
Il tema del congresso sarà: “Come i BIG DATA cambieranno il settore del latte e la catena di distribuzione in futuro”.

 

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